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20.4.2010, 16:59 - Archivio

Il lusso con la “L” maiuscola: la nuova Audi A8 L

Grazie a un concentrato di soluzioni high-tech la nuova A8 è un esempio tangibile di cosa significhi per Audi essere all’avanguardia della tecnica. Ora la casa dei quattro anelli presenta la versione top di gamma della sua ammiraglia: la A8 L W12 quattro a passo lungo con motore a dodici cilindri definisce nuovi parametri di riferimento per i modelli di punta in termini di lusso, dinamismo ed efficienza. La Audi A8 L verrà lanciata verso fine anno con motore a dodici cilindri e in tutte le altre motorizzazioni della famiglia A8. L'A8 L seduce per la maestosità e per il design, che riprende e sviluppa gli stilemi tipici del Marchio e anche nella versione a passo lungo la linea, atletica ed elegante al tempo stesso, mantiene un equilibrio dinamico. In lunghezza e passo la nuova Audi A8 L supera la versione normale di 130 mm. La lunghezza è di 5.267 mm e il passo di 3.122; la larghezza di 1.949 mm è rimasta invariata, mentre l’altezza è di 1.462 mm (+ 2 mm). In lunghezza e larghezza la versione lunga dell’ammiraglia Audi batte nettamente le sue principali concorrenti. La carrozzeria della A8 L ha struttura Audi Space Frame (ASF) in alluminio e pesa circa il 40% in meno di una carrozzeria equivalente in acciaio. La carrozzeria ASF è formata da elementi pressofusi, profilati estrusi e lamiere d’alluminio e comprende montanti centrali ultraresistenti in acciaio formato a caldo. La sua eccellente rigidità costituisce il presupposto per l’handling preciso, la silenziosità all’interno dell’abitacolo e la grande sicurezza passiva. Tra le tecnologie high-end della famiglia A8 spiccano i proiettori in tecnologia LED (a richiesta, di serie nella A8 L W12 quattro), che svolgono tutte le funzioni di illuminazione con diodi luminosi. Con la luce chiara dei LED, molto efficiente dal punto di vista energetico, Audi apre un nuovo capitolo nella storia della tecnica dei fari. Alcuni raffinati dettagli estetici differenziano la A8 L W12 quattro dagli altri modelli della serie. La calandra single-frame con struttura a griglia integrata, verniciata in nero lucido, presenta particolari listelli orizzontali cromati, e anche nelle prese d’aria risaltano inserti cromati lucidi di nuovo disegno. Nei retrovisori esterni sono integrate applicazioni cromate. Emblemi W12 ornano la griglia single-frame e la coda. L’impianto di scarico sfocia in due terminali di forma trapezoidale, integrati nei paraurti. Opulenta spaziosità: i sedili posteriori La crescita in lunghezza va a tutto vantaggio dei passeggeri posteriori. Le portiere posteriori, più lunghe, rendono particolarmente agevole salire a bordo, e lo spazio abbonda. Per aumentare ulteriormente il comfort, sono disponibili due sedili singoli regolabili elettricamente. Sono dotati di riscaldamento, aerazione e molteplici possibilità di regolazione (longitudinale, della profondità di seduta, dell’inclinazione dello schienale, dell'inclinazione della parte alta dello schienale e del supporto lombare). Anche il sedile del passeggero anteriore è regolabile dai sedili posteriori. Tra i sedili singoli della Audi A8 L W12 quattro, che rientrano nella dotazione di serie, può essere alloggiata a richiesta una consolle continua che si congiunge con il tunnel centrale, da una parte, e con la cappelliera, dall’altra. A richiesta può comprendere dotazioni quali un tavolino ribaltabile o un frigo-box, mentre è di serie un pannello di comando separato per il climatizzatore posteriore. Il sofisticato climatizzatore automatico a quattro zone gestisce non meno di 25 motori di regolazione. La soluzione high-end della Audi A8 a passo lungo è il sedile relax dietro il sedile del passeggero anteriore, che prevede la possibilità di regolare anche l’inclinazione della seduta. Mediante telecomando, il passeggero può scegliere tra quattro programmi di massaggio che gestiscono le dieci camere d’aria incorporate nello schienale del sedile. Come poggiapiedi viene utilizzato un supporto regolabile elettricamente nascosto nello schienale del sedile anteriore destro. Le funzioni di riscaldamento e di aerazione e i poggiatesta comfort sono parte integrante del sedile relax. Un tavolino ribaltabile, ulteriori applicazioni in legno e pelle, un frigo-box e il “rear seat entertainment” con due schermi da 10,2 pollici creano i migliori presupposti per viaggiare in totale relax e per potersi concentrare sul lavoro mentre si è in viaggio. La Audi A8 L W12 quattro: maestosità ed efficienza Il dodici cilindri, come da tradizione, rappresenta l’espressione più nobile di un motore e il fiore all’occhiello di una vettura di lusso. Questa motorizzazione era disponibile a partire dal 2001 già per la prima generazione di Audi A8 e dal 2004, in forma rielaborata, per la successiva gamma di modelli. Il W12 odierno è il risultato di un intenso lavoro degli ingegneri Audi, che ne hanno aumentato la cilindrata e hanno aggiunto l’iniezione diretta di benzina aumentandone così la potenza e l’efficienza. Il 6.3 FSI eroga 500 CV (368 kW) di potenza e tra 3.250 giri sviluppa la coppia massima di 625 Nm. Accelera la Audi A8 a passo lungo come fosse una sportiva. Per lo sprint da 0 a 100 km/h bastano 4,9 secondi; la velocità massima di 250 km/h, autolimitata, viene raggiunta in scioltezza. In qualsiasi situazione, lo spiegamento di potenza avviene con un’agilità sorprendente. I consumi definiscono nuovi parametri di riferimento e con 12,0 litri ogni 100 km in ciclo di marcia europeo si rivelano molto inferiori ai valori delle concorrenti con motori V12. Il motore precedente, che da 6 litri di cilindrata erogava 450 CV (331 kW), si fermava a 13,6 litri ogni 100 km. Il vantaggio è quindi di 1,6 litri ogni 100 km, che equivale a un risparmio del 12%. La sigla W12 definisce l’architettura insolita del motore, che prevede la sistemazione dei cilindri su quattro linee con tre cilindri ciascuna. Le linee, sfalsate tra loro a due a due, presentano un’apertura di 15° e sono comprese in un’unica ampia bancata. Le due bancate cilindri formano un angolo a V di 72°. A causa di questo layout il motore W12 risulta estremamente compatto. È lungo solo poco più di 50 cm (quindi molto più corto di un V8) e misura 70 cm in larghezza e altezza. Il W12, di 6.299 cm3 di cilindrata, ha corsa lunga (alesaggio x corsa: 86,0 x 90,4 mm); rispetto al propulsore del modello precedente gli ingegneri ne hanno aumentato l’alesaggio. L’albero motore fucinato ha un anticipo di 12 gradi e questo permette ai dodici cilindri di raggiungere la fase di scoppio nell’intervallo ideale di 60°. Il motore ha un’eccellente regolarità di funzionamento, e solo ai carichi e regimi più alti fa percepire ai passeggeri la maestosa potenza, ma sempre in modo molto discreto. Il W12 pesa solo 247 kg, soprattutto grazie al basamento realizzato per fusione in una lega di alluminio-silicio altamente resistente e leggera. Una traversa, con cuscinetti reggispinta in ghisa grigia incorporati, ne costituisce la parte inferiore. I pistoni sono fucinati in una lega ad alta resistenza; a causa della posizione a V all’interno delle bancate le loro superfici sono tagliate obliquamente. In ognuna delle testate cilindri in alluminio del W12 sono all’opera due alberi a camme, regolabili idraulicamente di 52° dell’angolo di manovella. Comandano le 48 valvole mediante bilancieri a rullo a basso attrito e, a loro volta, vengono azionati da catene mediante un albero intermedio. Per l’impiego nella A8 a passo lungo gli ingegneri Audi hanno abbinato al W12 l’iniezione diretta di benzina FSI, apportando di conseguenza una serie di modifiche alle testate. Il carburante viene iniettato nelle camere di combustione a una pressione massima di 130 bar. L’alto rapporto di compressione di 11,8:1 aumenta la potenza e l’efficienza. Grazie alla forma speciale dei canali di aspirazione viene provocata una turbolenza dell’aria in ingresso che aumenta l’efficienza della combustione. Come in tutta la famiglia di A8, i consumi contenuti del W12 rispetto alla concorrenza si devono in gran parte alle tecnologie del sistema d’efficienza modulare Audi. Il manovellismo e la trasmissione a catena sono stati ampiamente ottimizzati dal punto di vista dell’attrito, e un sistema di recupero consente di sfruttare l’energia prodotta in fase di decelerazione. L’innovativo sistema di gestione termica chiude il circuito di raffreddamento nella fase successiva all’avviamento; in questo modo l’olio motore si scalda più velocemente e si riduce la fase in cui vengono provocate le maggiori resistenze dovute all’attrito.
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