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8.3.2013, 17:20 - Archivio

Cinque milioni di volte Audi quattro: il trionfo di una tecnologia superiore

- La cinquemilionesima Audi a trazione integrale permanente lascia gli stabilimenti - 33 anni di successi delle versioni quattro su strada e nell’automobilismo sportivo Neckarsulm, 25 febbraio 2013 - Oggi AUDI AG festeggia un evento davvero speciale: la cinquemilionesima Audi a trazione quattro. L’auto del primato è un’Audi A6 allroad 3.0 TDI bianca, costruita nello stabilimento di Neckarsulm. Il record attesta la leadership della vettura antesignana in materia di trazione integrale. Nessun altro marchio premium al mondo può vantare un numero così elevato di vetture a trazione integrale vendute e una gamma di modelli paragonabile con oltre 140 varianti a trazione quattro. Nel 1980 la tecnologia quattro fece il suo debutto con la leggendaria antesignana della quattro. Se si tiene conto delle tipologie di carrozzeria disponibili, delle motorizzazioni e dei tipi di trasmissione, si contano oltre 140 varianti di modelli. Nel segmento delle vetture premium, Audi propone la gamma in assoluto più ampia di vetture a trazione integrale: Audi Q7, R8, A4 allroad, A6 allroad e tutti i modelli S e RS sono disponibili esclusivamente con trazione quattro, per tutte le altre serie la trazione integrale è optional. "quattro è una delle colonne portanti del nostro marchio nonché un fattore risolutivo della nostra storia costellata di successi", afferma Rupert Stadler, presidente del consiglio di amministrazione di AUDI AG. "La trazione integrale permanente quattro permette di toccare con mano l’avanguardia della tecnica. Il nostro ruolo pionieristico ci impone grande attenzione in questo settore, consolideremo ulteriormente questa posizione di vantaggio con nuove tecnologie." quattro è ben più di una semplice tecnica, è una leggenda. Il concetto è sinonimo di sicurezza di marcia e sportività, di competenza tecnica e di uno stile di vita improntato al dinamismo che neppure le peggiori condizioni del fondo stradale riuscirebbero a frenare. A consolidare il concetto hanno contribuito il successo dei modelli quattro su strada e nell’ambito delle competizioni sportive e una serie di spot TV leggendari, a partire dal trampolino di salto con gli sci nella località finlandese di Kaipola, sul quale nel 1986 si arrampicava senza problemi la Audi 100 CS quattro. Chi dice quattro intende Audi, e chi dice Audi molto spesso vuol dire quattro: nel 2012 più del 43 percento di tutti i clienti Audi ha optato per un modello quattro. Un nuovo record. Con circa 205'600 unità, l'Audi Q5 è in testa alle vendite. Non soltanto i conducenti di SUV si affidano alla trazione integrale della casa dei quattro anelli: per quanto riguarda le altre serie di modelli, nel 2012 un cliente su quattro opta per la quattro. Particolarmente positivi i risultati delle vendite dei modelli quattro negli USA, in Canada, in Russia e sui mercati del Medio Oriente. Anche in Germania, stando alle statistiche 2012, risultano circa 99'800 modelli Audi a trazione integrale di nuova omologazione, molti di più rispetto alla concorrenza. Per il sito produttivo di Neckarsulm, dove viene costruita l’auto record, la quattro assume un ruolo di particolare rilievo: un’Audi su due prodotte in questo stabilimento adotta un sistema di trazione integrale. Un’impronta esclusiva viene conferita allo speciale fascino Audi dalla gamma di offerta della quattro GmbH, filiale di AUDI AG responsabile dello sviluppo e della costruzione dei modelli ad alte prestazioni di Audi: i modelli RS e R8. Il cliente può fare personalizzare la propria vettura e ordinare accessori speciali. La richiesta di questo tipo di vetture è in continua crescita: 800 dipendenti della quattro GmbH nel 30° anno di vita sono l'emblema di una crescita dinamica. Audi quattro - la tecnologia Al di là della sua gamma di modelli, Audi offre concetti automobilistici del tutto differenziati. Altrettanto varia è la gamma di tecnologia quattro. Per ogni concept è disponibile una soluzione su misura. Sui modelli compatti A3, Q3 e TT con motore trasversale Audi adotta una catena cinematica quattro, costituita da una frizione a lamelle con azionamento idraulico e regolazione elettronica. Per ripartire il peso in modo ottimale, la frizione è montata sull’asse posteriore. In condizioni normali, la frizione trasmette le forze quasi esclusivamente alle ruote anteriori; in caso di slittamento può convogliare fino al 100 percento della coppia sulle ruote posteriori. La nuova A3 monta una frizione a lamelle di ultima generazione. Il differenziale centrale autobloccante, che trova impiego nella maggior parte di modelli Audi con motore longitudinale, è un ingranaggio planetario puramente meccanico, che funziona senza alcun ritardo. In condizioni normali ripartisce la coppia motrice in rapporto di 40:60 su asse anteriore e posteriore; se necessario, può convogliare la maggiore coppia sull’asse con la trazione migliore. Il Torque Vectoring che agisce sulle singole ruote va a integrare la funzione del differenziale nella zona di soglia in curva con impulsi frenanti minimi e mirati. Il SUV Q7 si avvale di una forma speciale della classica trazione quattro, qui infatti il differenziale centrale è integrato nel gruppo di rinvio. I modelli dinamici RS 4 Avant, RS 5 Coupé e RS 5 Cabriolet montano la versione più evoluta di differenziale centrale. Il differenziale centrale a corona dentata leggero e compatto, dal funzionamento estremamente rapido e omogeneo, deve il suo nome ai due ingranaggi con dentatura speciale che lo compongono. Se necessario, è in grado di convogliare fino all’85 percento della coppia alle ruote posteriori e non oltre il 70 percento alle ruote anteriori. Proprio come il differenziale centrale di tipo classico può essere abbinato a un’altra tecnologia Audi: il differenziale sportivo, che ripartisce i flussi di forza in modo attivo sulle ruote posteriori. La vettura sportiva con motore centrale R8 ha una personalità spiccatamente autonoma anche nella versione a trazione quattro. Adotta un giunto viscostatico che, a seconda della situazione di marcia, devia dal 15 al 30 percento della coppia per la trazione delle ruote anteriori. Posizionata sull’asse anteriore, la frizione è azionata da un albero cardanico che dalla trasmissione avanza passando attraverso il basamento del motore. Audi quattro - la storia La trazione quattro ha reso Audi il marchio pioniere nel settore delle autovetture a trazione integrale. Gli inizi risalgono alle stagioni invernali 1976/77, quando un gruppo di ingegneri Audi svolse dei giri di prova in una Svezia coperta da una spessa coltre di neve. A scopo comparativo viaggiò anche una Iltis: nonostante i pochi cavalli (55 kW - 75 CV), il fuoristrada rialzato non lasciò alcuna chance ai prototipi Audi a trazione anteriore molto più potenti. Poche settimane dopo, un piccolo team di ingegneri con a capo l’allora responsabile del reparto sviluppo costruttivo, il Dr. Ferdinand Piëch, iniziò a mettere a punto un’auto a trazione integrale. Il colpo di genio di Audi che ha reso possibile la tecnologia quattro è l’albero cavo, ovvero un albero secondario cavo nella trasmissione che consente il passaggio delle forze nelle due direzioni. Dall’estremità posteriore aziona il differenziale centrale. L’altra metà della coppia motrice raggiunge il differenziale dell’asse anteriore mediante un albero secondario che ruota nell’albero secondario cavo. L’albero cavo consente una trazione integrale praticamente priva di tiranti, leggera, compatta, di elevato rendimento, che non necessita di un gruppo di rinvio pesante oltre a un secondo albero cardanico. Il principio quattro era particolarmente indicato per le vetture sportive che Audi costruiva in grande serie. La tecnologia rivoluzionaria conobbe un brillante esordio in occasione del Salone dell’Automobile di Ginevra del 1980, a bordo della nuova Audi quattro, un coupé spigoloso da 147 kW (200 CV). Inizialmente programmata soltanto come serie ridotta, l’antesignana della quattro divenne un modello di successo grazie all’ampia domanda; ulteriormente rivisitata e perfezionata, continuò a far parte della gamma di modelli fino al 1991. Nel 1984 Audi le affiancò il modello compatto Sport quattro con potenza di 225 kW (306 CV) e passo corto. Nel 1986, Audi sostituì il differenziale centrale a bloccaggio manuale della prima generazione con il differenziale Torsen (Torsen: torque sensing, sensibile alla coppia). Questo rotismo elicoidale era in grado di ripartire in modo variabile la coppia. La significativa tappa successiva fu rappresentata dall’introduzione dell’ingranaggio planetario con ripartizione delle forze asimmetrico-dinamiche, avvenuta nel 2005. In parallelo Audi ha continuato a differenziare la propria gamma di modelli quattro. Già all’inizio degli anni '80 l’azienda decise di proporre la trazione quattro in ogni serie. I nuovi modelli diedero l’impulso decisivo per trasformare Audi in un marchio del segmento premium. Nel 1995 fece la sua comparsa il primo motore TDI con trazione integrale permanente, quattro anni dopo la tecnologia fu adottata nel segmento compatto. Audi quattro - motorismo All’inizio del 1981, con la quattro Audi travolse come un uragano la scena del Campionato Mondiale. Il finlandese Hannu Mikkola vinse le prime sei prove speciali del Rally di Monte Carlo sulla neve. Dopo aver mantenuto per quasi sei minuti la posizione di testa, perse la vittoria in seguito al contatto con un muretto. Già nel 1982 la quattro era praticamente imbattibile, con sette vittorie Audi stabiliva standard innovativi e conquistava una valutazione eccellente per il marchio. Un anno dopo Mikkola si aggiudicò il titolo di miglior pilota. Anche la stagione 1984 ebbe inizio con un colpaccio: Walter Röhrl, due volte campione del mondo fresco di contratto, vinse il Rally di Monte Carlo davanti ai suoi compagni di squadra Stig Blomqvist (Svezia) e Hannu Mikkola. A fine stagione Audi conquistò per la prima volta il titolo mondiale per il marchio e Blomqvist risultò vincitore nella classifica piloti. La macchina affermatasi in finale era la Sport quattro S1. L’apice del trionfo venne raggiunto nel 1987: con una potenza di 440 kW (circa 600 CV), Walter Röhrl scalò le 156 curve del Pikes Peak in un tempo record nel corso della competizione tra le montagne del Colorado (USA). Negli anni successivi Audi si dedicò alle competizioni con autovetture da turismo. A partire dal 1988 il marchio ha corso nella serie americana TransAm, conquistando subito il titolo. Nel 1990 Audi è passata alla "Deutsche Tourenwagenmeisterschaft", già il primo anno Hans Stuck riuscì a conquistare il titolo con il grande e potente V8 quattro. Nel 1996 la A4 quattro Supertouring, con il suo propulsore a quattro cilindri da due litri, partecipa a sette campionati nazionali in tre continenti vincendoli tutti. Nel 1998 i tutori europei dei regolamenti decisero di bandire completamente la trazione integrale dalle competizioni con autovetture da turismo. Il bilancio Audi fino a quel momento era il seguente: quattro titoli nel Campionato Mondiale di Rally, tre vittorie nella competizione Pikes Peak, una vittoria nel campionato TransAm, due titoli DTM, undici campionati nazionali per vetture da turismo e una World Cup per vetture da turismo. Per la prima volta nel 2012 è ricomparsa ai nastri di partenza una vettura da corsa a trazione integrale: la Audi R18 e-tron quattro con tecnologia ibrida ha presentato un pacchetto tecnico nuovo, del tutto innovativo, conquistando immediatamente una brillante doppia vittoria. Per ulteriori informazioni sulla storia della quattro: www.audi-quattro-highlights.de

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